Expo Dubai 2020: La sfida dell'Italia nel Programma del Commissario Paolo Glisenti
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Expo Dubai 2020, nel programma del Commissario Paolo Glisenti l’Italia vincente

    Expo Dubai 2020, nel programma del Commissario Paolo Glisenti l’Italia vincente

    La più importante manifestazione mondiale, Expo 2020 di Dubai, scalda i motori. Avrà inizio in queste settimane nella metropoli emiratina il cantiere che vedrà competere, fianco a fianco, le culture e le idee di nazioni di tutto il mondo. Il Commissario Generale per l’Italia, Paolo Glisenti, punta a farne una occasione di riuscita per il sistema-Paese. E non solo perché l’Italia – con Milano – è stata l’ultima, premiata organizzatrice di Expo, ma perché l’asse strategico con Dubai stabilisce un legame che durerà nel tempo e consoliderà il ruolo di primo piano della sfera diplomatica italiana nell’area del Golfo e con il mondo arabo e islamico.

    Collegare le menti, creare il futuro

    Ogni Expo ha un tema. Quello di Dubai 2020 è Connecting Minds, Creating the Future (collegare le menti, creare il futuro), strettamente connesso al nome arabo della città, al-Waṣl (in arabo ﺍﻟﻮﺻﻞ), che significa “il collegamento”. E i collegamenti sono tre: Creatività, Connessione e Conoscenza. Tre caratteristiche connaturate al dna culturale italiano, e tre C che la partecipazione italiana a Expo 2020 declinerà con stile, come ha annunciato Paolo Glisenti quando alla Farnesina, lanciando le linee guida della partecipazione italiana ad Expo, ha affermato che l’Italia mostrerà la sua “creatività come competenza accessibile, riproducibile e diffondibile”, con un approccio che punta a costruire relazioni durature nel tempo.

    Il commissario italiano di Expo 2020 Paolo Glisenti a Dubai
    Il commissario italiano di Expo 2020 Paolo Glisenti a Dubai

    Ecco che l’Italia si propone come modello, senza presunzione. Fa rete per consolidare relazioni destinate a mettere radici.
    Paolo Glisenti sa che la sua missione di Commissario Generale ha una valenza diplomatica, ma anche culturale e commerciale. E che le medaglie che l’Italia saprà guadagnarsi sul campo di Expo 2020 dovranno essere tutte davvero meritate, sulla base dei progetti e delle iniziative realizzate.

    Il più grande marketplace per il made in Italy

    L’Italia a Expo Dubai 2020, manifestazione che accoglierà – secondo le previsioni – 25 milioni di visitatori, provenienti per il settanta per cento dall’estero, sarà “ispirata a valori di partenariato e sostenibilità” sottobraccio con l’”agenda politica italiana, facendo un’operazione coerente con il ruolo di leadership che l’Italia ha e desidera avere nell’area del Mediterraneo”. Sono attesi oltre tre milioni di investitori diretti, tra istituzionali e privati, e saranno migliaia le operazioni commerciali che verranno siglate bilateralmente durante il corso di Expo Dubai 2020, molte delle quali in aree di competenza italiana predominante quali le industrie culturali e creative e il ramo food and beverage. Le Expo, nella loro storia recente, sono sempre state un formidabile strumento per intensificare le relazioni tra Paesi, imprese, culture. C’è da scommetterci, questa volta non sarà da meno.

    Glisenti punta sull’attrattività del nostro stile di vita

    Paolo Glisenti commissario italiano di Expo 2020 a Dubai con l'ambasciatore Saqr Nasser Ahmed Abdullah Al Raisi
    Paolo Glisenti a Dubai con l’ambasciatore Saqr Nasser Ahmed Abdullah Al Raisi

    Paolo Glisenti non è un Commissario scelto per seguire la partita in panchina. Esperto nella gestione di eventi internazionali, è la figura sulla quale la Farnesina punta con decisione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si è data quando ha iniziato a studiare il dossier Dubai. Glisenti punta su una strategia di lungo raggio quando dice che nella sua partecipazione a Expo l’Italia lavorerà sui quattro assi della diplomazia economica, culturale, informale ed educativa. Quattro assi su cui sta iniziando a mettere in fila progetti e idee in quel cantiere destinato ad attirare l’attenzione del mondo con intelligenza, puntando alla qualità dell’italian way of life.

    Gli Emirati Arabi sono un interlocutore affidabile, di grande tradizione interculturale e vicina alla sensibilità europea, impegnato sul fronte della lotta al terrorismo e tra i migliori amici dell’Italia. Sono il capofila di un’area strategica per le politiche che vanno dal contrasto al terrorismo al rafforzamento del dialogo interreligioso: un esempio di condivisione civile rispettosa, nel contesto del quadrante dei Paesi del Golfo. Il Commissario italiano Glisenti lo sa, il nostro Paese a Dubai non dovrà limitarsi a costruire un bell’edificio o ad allestire un ricco cartellone di eventi: dovrà rispondere alla sfida proposta, lanciarsi alla conquista di nuovi mercati, nuovi turisti, nuovi investitori.

    Il Padiglione Italia permanente, sopravvivrà ad Expo

    Il programma del Padiglione Italia si prepara ad essere quello di una kermesse unica nel suo genere, con un calendario di manifestazioni ed esperienze che andranno dal 2019 all’inizio del 2021 e che dovranno segnare un nuovo e più forte rapporto con i Paesi del Golfo. La direzione di Expo 2020 ha tra l’altro deciso che la maggior parte delle strutture edificate per l’occasione avranno carattere permanente, e il Padiglione italiano sarà con ogni probabilità tra quelli invitati ad essere mantenuti integralmente, alla chiusura di Expo.

    Saranno oltre 780 le aziende italiane coinvolte, ma anche i territori e le città che hanno interesse a mettere in mostra la qualità e la capacità italiana come elemento di costruzione di progetti, di cultura, cibo, moda e tecnologia, a partire dal padiglione che “dovrà esprimere questa capacità innovativa in modo che anche fisicamente la nostra presenza sappia comunicare al meglio la sfida dell’eccellenza italiana”, nelle intenzioni del Commissario Paolo Glisenti. Che al Ministero degli Affari Esteri per la Giornata del Design italiano, ha colto l’occasione per ribadire di voler fare della partecipazione dell’Italia ad Expo Dubai un progetto di design, che non metta solo in mostra i prodotti della creatività italiana, ma l’intero processo creativo.

    L’impegno degli Esteri per le Pmi verso Dubai

    Il Ministro Alfano, con l’approssimarsi del termine del mandato non vuole lasciare nulla di intentato, e nel presentare la settimana scorsa il nuovo progetto della “diplomazia economica italiana” ha messo l’accento proprio su Expo Dubai. “La consapevolezza che molto si può ancora fare per migliorare il posizionamento italiano nel mercato delle gare internazionali, ci ha spinti a ideare uno strumento concreto e operativo che possa colmare il gap di conoscenza sui meccanismi, sulle regole e procedure di partecipazione, fattori che ancora oggi scoraggiano la presenza, in particolare delle PMI, nella competizione internazionale”, ha sottolineato alla Farnesina lanciando un nuovo servizio di tutoraggio delle imprese italiane che concorrono nelle gare internazionali. Acquisire competenze e sperimentare in concreto le opportunità generate nell’ambito dei grandi eventi internazionali – il primo dei quali sarà proprio Expo Dubai 2020, offrirà alle imprese italiane una opportunità di notevole rilancio.

    C’è da augurarsi che il sistema-Paese sappia rispondere in modo efficace per vincere questa sfida.

    Aldo Torchiaro

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