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6 Errori che uno startupper NON deve fare

    6 Errori che uno startupper NON deve fare

    1. “Vorresti discutere della mia idea imprenditoriale? Ok. Prima firma l’accordo di non divulgazione”

    Probabilmente nessun imprenditore di successo ha mai pronunciato queste parole. Per vari motivi.

    Partiamo dal fatto che una idea vale davvero poco. Anzi, per la precisione: nulla!

    Pensare che in un pianeta di 6 miliardi di persone quell’idea non sia venuta in mente a nessuno è pura fantascienza.

    E magari mentre sei impegnato a mostrare accordi e clausole a possibili finanziatori, qualcun altro, da qualche parte, sta già sviluppando praticamente quell’idea. Partecipa agli incontri di startupper, discuti con amici, ottieni più feedback che puoi. Correre il rischio che ti si rubi l’idea è sicuramente minore che il rischio che il tempo che perdi possa permettere che la stessa idea venga partorita e sviluppata in un paesino della Guinea Equatoriale.

     2. L’enigma del co-fondatore

    Questo è davvero difficile: Trovare il co-fondatore perfetto è quasi come trovare la moglie perfetta.

    Paul Graham di Y Combinator ha scritto che avere un co-fondatore è “come se fossimo sposati, senza andare a letto insieme”.

    Intraprendere la strada imprenditoriale da soli potrebbe risultare una scelta sbagliata, perchè ci si perde facilmente in piccoli dettagli quando poi le cose più importanti – prodotti, vendite, marketing etc.. – potrebbero finire ultimi della lista. Allo stesso tempo uno che ti abbandona a metà strada potrebbe causare una grave battuta di arresto per le vostre prospettive di business.

    Errori possibili: non averne uno, avere un co-fondatore sbagliato, le responsabilità sono distribuite in maniera non omogenea, ci sono troppe persone nell’azienda con il titolo di cofondatore.

    3. Lavorare su troppe funzioni o idee nello stesso momento

    Probabilmente alcuni di voi ha già sentito pronunciare il termine MVP, o Minimal Viable Product. Coniato da Eric Ries nel libro “The lean startup”, che sta ad indicare quando l’imprenditore focalizza l’attenzione sul core dell’idea, tralasciando i particolari non strettamente utili (che tralaltro potranno essere sviluppati in seguito).

    In linea di principio è opportuno sviluppare in breve tempo una beta funzionante del progetto e tenere in grande considerazione i feedback che si ottengono dagli utenti. Ciò garantisce che le basi del progetto funzionino, nel qual caso lo si porta avanti lavorando sulle funzioni aggiuntive.

    Così, in buona sostanza, si evita che magari hai lavorato per 12 mesi allo sviluppo di un prodotto completo e scopri, una volta proposto al pubblico, che non vi è una reale necessità sul mercato.

    4. Se lo sviluppo, venderà

    In poche parole, ignorare vendita e marketing. Certo, nei primi 3-4 mesi la priorità sarà lo sviluppo del prodotto. Ma, a parte questo, la vendita deve essere il punto centrale della tua strategia di business.

    Nessuno sarà mai interessato al tuo prodotto, straordinario o rivoluzionario che sia, a meno che non comunicherai la sua presenza al mercato e creerai interesse nel prodotto. Vendita e marketing sono la via maestra.

    5. Se lo sviluppo, vorranno finanziare il mio progetto

    No. A meno che tu non attragga la loro attenzione. E non dimenticare mai il modello di business. Gli introiti, per intenderci. Quando si parte su un progetto spesso si dimentica l’aspetto più importante che possa far brillare gli occhi di un investitore.

    6. Assumere troppo in fretta, restii a licenziare

    Costruire il team giusto è una parte importante della startup. Si deve assumere sulla base delle abilità, la forza di volontà, la tenacia, piuttosto che per la laurea o esperienza. Una persona positiva e dinamica impara in fretta.

    In ogni caso assumere collaboratori è casa da valutare con estrema calma e cautela. E, non appena qualcuno del team smetta di seguire la filosofia della startup: licenzialo.