Detrazioni Fiscali. Ristrutturazione - Incentivi per la Casa
Detrazioni fiscali

Detrazioni fiscali ristrutturazione 2019: incentivi per la casa

Detrazioni fiscali ristrutturazione 2019: incentivi per la casa

Hai intenzione di ristrutturare casa e vuoi sapere quali sono le detrazioni fiscali di cui puoi beneficiare? Stai leggendo l’articolo giusto! La Legge di Bilancio 2019 ha infatti introdotto importanti novità sui bonus casa per i contribuenti e qui li analizzeremo punto per punto.
Per i lavori effettuati in casa a partire dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 sarà possibile beneficiare delle detrazioni fiscali ristrutturazione 2019. Inoltre la proroga dell’ecobonus 2017 permette la detrazione del 50% fino a 96.000 euro di spesa per lavori di ristrutturazione effettuati nel 2018.

Detrazione fiscale con il bonus ristrutturazione 2019: perché e come approfittarne

Come accennato sopra, dedichiamo questo articolo ai dettagli del bonus ristrutturazione 2019 e alle detrazioni fiscali che prevede. Questo perché vogliamo aiutare chi sta pensando o deve provvedere a dei lavori in casa o nel condominio, ad individuare le agevolazioni previste. E siccome non c’è modo migliore di addentrarsi nell’argomento che procedere per esempi, eccoli.

Prima di spiegare ogni possibile area di intervento e come approfittare delle detrazioni fiscali, ovvero quali sono i requisiti da rispettare per poter scaricare le spese tramite 730 e poi in quale misura, ecco una lista esemplificativa dei lavori di manutenzione ordinaria che prevedono detrazioni fiscali grazie al bonus ristrutturazioni 2019:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • interventi finalizzati al risparmio energetico
  • recinzione dell’area privata
  • costruzione di scale interne

Ecobonus 2019: per cosa vale la proroga

Ed ecco per quali settori e per quali interventi è stato prorogato l’ecobonus 2017 e dunque per quali interventi ad impatto ecologico sono previste detrazioni fiscali anche per il 2018:

  • Ristrutturazioni e mobili
  • Detrazione fiscale del 36% e per un massimo di 5.000 € euro di spesa per la cura di giardini e terrazzi privati: l’Ecobonus verde
  •  Ecobonus condomini e Sisma bonus anche nel 2018 e fino al 2021
  •  Ecobonus per il risparmio energetico in casa
  • Sostituzione e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale
  •  Installazione schermature solari

Quali sono le spese detraibili?

Tra le spese di ristrutturazione che possono essere portate in detrazione nel 730, come riportato nel testo ufficiale della Legge di Bilancio 2018, ci sono le voci che abbiamo appena visto e che possono rientrare nel bonus ristrutturazione o nell’eco bonus 2018. Ec ecco come funziona per ognuana di queste aree.

Detrazione infissi 2019: sostituzione e posa in opera

Addntriamoci ora nell’argomento delle detrazioni fiscali previste per chi deve sostituire o mettere infissi. Importante innanzitutto sapere che, rispetto allo scorso anno, l’aliquota Irpef per la detrazione fiscale per la sostituzione e posa in opera di infissi scende dal 65% al 50%. L’Agenzia delle Entrate indica l’agevolazione per “finestre comprensive di infissi ad alta valenza energetica e schermature solari” entro il limite di € 96.000,00 di spesa.

Per beneficiarne è necessario che anche l’immobile oggetto di intervento possieda i requisiti previsti, ovvero: alla data della richiesta di detrazione, deve essere “esistente”, ossia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso; deve essere in regola con il pagamento di eventuali tributi; deve essere dotato di impianto di riscaldamento.

Requisiti tecnici

Oltre alle specifiche caratteristiche dell’edificio, sono previste regole da seguire anche in merito alla sostituzione di finestre ed infissi. Innanzitutto l’intervento deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti (e non come nuova installazione). In secondo luogo la sostituzione degli infissi deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.

Va tenuto a mente inoltre che i nuovi infissi devono rispettare le dimensioni dei precedenti e devono assicurare un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale al valore di trasmittanza limite riportato in tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010.

Tra le spese da detrarre per la sostituzione di finestre ed infissi rientrano anche le opere murarie e le maestranze per completare il lavoro, nonché le strutture accessorie come persiane o scuri, come pure i cassonetti incorporati nel telaio.

Detrazioni fiscali per costruzione veranda

Fra gli interventi ammessi alla detrazione 50% prevista dal Bonus ristrutturazione, rientra la variazione di un balcone preesistente in veranda. Il bonus contempla anche la realizzazione di un nuovo balcone e la ristrutturazione o allargamento di un terrazzo, ma solo per edifici residenziali esistenti e loro parti comuni. Vediamo nel dettaglio come funziona.

Veranda su balcone

Per le singole unità abitative sono ammesse le detrazioni nel caso di innovazioni rispetto alla situazione precedente, nel caso di una nuova costruzione con demolizione del muro che dà sul balcone (creando quindi un aumento di superficie lorda di pavimento). Infine, sono previste detrazioni per la trasformazione di balcone in veranda per la singola unità abitativa.

Rientrano nel bonus ristrutturazioni 2019 gli interventi su:

  • rifacimento completo del terrazzo con caratteristiche diverse da quelle preesistenti (dimensioni o piano);
  • sostituzione dell’intera copertura del tetto e modifica della pendenza delle falde con o senza aumento di volume.

Da queste indicazioni si deduce che per fruire della detrazione è necessario che ci sia già una veranda alla quale debbono essere apportate innovazioni, come ad esempio l’installazione di vetrate con valori di isolamento termico maggiori o vetrate con aperture che possano far circolare l’aria in modo ottimale, ecc.
Se la veranda non c’è, deve essere realizzata assolutamente in corrispondenza di un balcone preesistente. Altrettanto dicasi per le logge, balconi coperti con muri su tre lati, oppure i portici.
Vanno invece escluse dalla detrazione tutte le nuove verande che rappresentano uno specifico ampliamento, tipo giardino, un cortile o un lastricato, erroneamente equiparabili ad un balcone.

Parti comuni Condominiali
L’Agenzia delle Entrate precisa che, per quanto concerne le parti comuni condominiali, sono ammesse invece tutte le tipologie di intervento inerenti le verande, valide per le singole unità abitative, ma a queste si aggiunge anche il rifacimento parziale conservando i caratteri essenziali.
Questo comporta che, in caso di sostituzione dei montanti in quanto rovinati o vetrate con elementi del tutto simili ai precedenti, possono essere comprese anche la verniciatura della struttura e qualsiasi altro lavoro sulla veranda classificabile come manutenzione ordinaria.

Verande a risparmio energetico

La detrazione sul risparmio energetico, a differenza della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie, è ammessa per tutte le categorie catastali di edifici esistenti. Quindi non riguarda solo gli edifici residenziali, ma anche i negozi, i laboratori, gli uffici, gli alberghi, ecc.

Se si intende sostituire i serramenti di una veranda, all’interno di quest’ultima deve essere presente l’impianto di riscaldamento, ad esempio un calorifero, un ventilconvettore, un sistema radiante a pavimento oppure una pompa di calore o altro.
Importante sapere che non tutte le tipologie di nuovi serramenti possono accedere al beneficio. Come seconda condizione è infatti necessario che la trasmittanza termica dei nuovi serramenti sia certificata dal produttore e rispetti i valori tabulati e riportati nel Decreto del Ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008 e successivamente modificati dal Decreto 6 gennaio 2010.

Tende da sole e cappottine

Le schermature solari per le quali è prevista la detrazione sono indicate dalla Legge di Stabilità 2018 nell’allegato M del D.L. 311/2006. EN 13561:
Tende da sole, cappottine mobili, tende a veranda, tende a rullo, pergole con schermo in tessuto (anche pergole con lamelle in alluminio orientabili) tende per veranda, skylight esterni, wintergarten esterni e zanzariere.

Chiusure esterne
Veneziane, tapparelle, persiane, frangisole, chiusure tecniche oscuranti in genere. Legge di Stabilità 2018 nell’allegato M del D.L. 311/2006. EN 13659
Chiusure interne
Rulli avvolgibili, veneziane, plissettate, sistemi winter garden, skylighter, verticali. Legge di Stabilità 2018 nell’allegato M del D.L. 311/2006. EN 13120 –

Detrazione fiscale grate di sicurezza 2019

Dal dipartimento di prevenzione del crimine e dal ramo assicurativo, è ampiamente documentato che il solo modo per fermare efficacemente i furti è di proteggere fisicamente porte e finestre.

Le misure atte a prevenire il rischio di subire atti illeciti da parte di terzi rientrano tra i lavori che consentono di usufruire della detrazione Irpef sulla ristrutturazione.
La legge di bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 la detrazione fiscale per grate di sicurezza, nella misura più alta fino al 50% con un massimo di 96.000 euro di spesa per ciascuna unità immobiliare.


Guida alle detrazioni per grate di sicurezza

Detrazioni pavimenti: bonus 50%

Vantaggi e criteri di accesso

Sono valide le spese per realizzare:

  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici
  • apposizione di inferriate e grate sulle finestre o loro sostituzione
  • porte blindate o rinforzate
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
  • installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti
  • apposizione di saracinesche
  • tapparelle metalliche con bloccaggi
  • vetri antisfondamento

Porte blindate: le detrazioni fiscali previste

Come già detto in precedenza, ogni lavoro eseguito per prevenire e contrastare atti illeciti che violano la proprietà può rientrare nel bonus sicurezza. Anche i vari interventi di sostituzione di porta di ingresso, di porte blindate, di serramenti, sistemi di sorveglianza o antifurto casa, si possono portare in detrazione Irpef al 50% usufruendo del bonus sicurezza.

Tra gli interventi di ristrutturazione agevolabili è contemplata l’installazione di una nuova porta blindata. La sostituzione del portoncino di casa con una porta blindata potrebbe essere fatto assorbirere nel bonus riqualificazione energetica 2019 per i lavori di risparmio energetico. Anche questo bonus è sceso in questi casi al 50% .


Guida alle detrazioni per porte blindate: il bonus 50%

Detrazioni porte blindate

Vantaggi e criteri di accesso

Detrazioni fiscali per rifacimento Pavimenti

In questo caso le detrazioni dipendono dalle situazioni e sopratutto se si tratta di un pavimento interno o esterno, di una abitazione privata o di un condominio. Bisogna distinguere tra le tipologie di intervento e di immobile in quanto la manovra finanziaria 2019 prevede alcune differenze. Per capire se la spesa può rientrare nelle detrazioni fiscali previste è consigliabile fare alcune distinzioni.


Guida alle detrazioni per pavimenti: il bonus 50%

Detrazioni pavimenti: bonus 50%

Vantaggi e criteri di accesso

Pavimenti interni: unità abitativa

La spesa sostenute per il solo rifacimento del pavimento non è compresa nelle agevolazioni fiscali quando si tratta di singole unità abitative private.

Si può includerlo invece negli sgravi fiscali soltanto se fa parte di un pacchetto dove il rifacimento del pavimento viene classificato come manutenzione straordinaria o ristrutturazione, oppure se si è costretti a rifare il pavimento per un intervento di risparmio energetico nell’ambito di una ristrutturazione globale.

Risparmio energetico

In questa ultima opzione un esperto tecnico può calcolare che si tratta della realizzazione di un intervento di risparmio energetico per mezzo di pavimenti completamente nuovi e funzionali in vari materiali o parquet nelle sue varie tipologie. In questo caso si può accedere alle detrazioni Irpef.

Rifare il pavimento può far parte del pacchetto ristrutturazione e fruire dell’agevolazione se si attuano interventi strutturali che includono: opere murarie e demolizione di tramezzi, sostituzione di servizi igienici o di tubazioni idriche, costruzione di nuovi pannelli divisori etc…

Rientra nel pacchetto delle spese che beneficiano dell’agevolazione anche il rifacimento del pavimento se è necessario in caso di sostituzione del vecchio impianto idraulico con uno nuovo, in quanto rifare tale impianto rientra nelle spese che beneficiano della detrazione per la ristrutturazione.

Pavimenti interni: Condomini

Sono previste detrazioni fiscali per il rifacimento dei pavimenti negli spazi interni, con dimensioni e materiali uguali a quelli preesistenti. La normativa prevede la detraibilità delle opere di manutenzione ordinaria solo quando eseguite all’interno di spazi comuni condominiali.
La fornitura e la posa di una pavimentazione in ambiti condominiali è detraibile, compresi l’eventuale ripristino del sottofondo e la rimozione del pavimento esistente. Le riparazioni dei pavimenti di scale, ingressi e corridoi e le pavimentazioni delle aree esterne rientrano nell’agevolazione fiscale, senza dover rifare tutto il pavimento. Ai condomini spetterà la detrazione in base alla loro quota millesimale.

Chi può beneficiare della detrazione Irpef 50%

Dopo aver parlato delle varie aree di intervento i cui costi sono detraibili, ecco chi sono i soggetti che possono beneficiare della detrazione Irpef al 50%. Non poteva mancare tra questi soggetti il proprietario, che si tratti di proprietà intera o di nuda proprietà, e l’inquilino o il comodatario o il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie) dell’immobile di riferimento. Completano la lista dei soggetti che beneficiano di questa detrazione Irpef i soci di cooperative divise e indivise, i soci delle società semplici e gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Come pagare

Le quote annuali di pari importo in cui è ripartita l’agevolazione per l’anno in cui è sostenuta la spesa sono dieci. I pagamenti vanno effettuati con bonifico bancario o postale, da cui risultino la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16 -bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Adempimenti

L’Agenzia delle Entrate ha specificato che il bonus 2019 viene erogato soltanto con l’invio da parte del contribuente che ha effettuato la spesa di ristrutturazione dei seguenti documenti:

  • l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente)
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti
  • Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, insieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura.
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